Il momento del Tesla Revolution 2017 si avvicina, e il programma di quello che si preannuncia come uno degli eventi green italiani più interessanti dell’anno ha ormai preso del tutto forma. O quasi. Ma di cosa si parlerà, durante l’intera giornata del 25 marzo? Sicuramente non solo di auto elettrica. Del resto la rivoluzione avviata dalla casa automobilistica californiana non si limita all’e-mobility, ma va a toccare molti altri campi. Che, oltre la sfera ambientale, riguardano da vicino quella economica, culturale e sociale.
Inquinamento atmosferico e graduale abbandono del motore a scoppio, infrastrutture smart e sviluppo in chiave sostenibile del mondo delle corse, guida autonoma e intelligenza artificiale. Ma anche energie rinnovabili, sistemi di accumulo ed efficienza energetica. Sono solo alcuni dei temi che verranno trattati durante il secondo Tesla Revolution, conferenza organizzata dal Tesla Club Italy.
Il programma, ormai quasi definitivo e consultabile sul sito dedicato all’evento, vede la partecipazione di professionisti provenienti da settori anche diversi fra loro, ma accomunati da una grande passione per una transizione epocale che, più o meno direttamente, la mobilità elettrica ci sta già portando a vivere. Sì, perché come fanno presente gli organizzatori della manifestazione, “l’errore più grande che usualmente si compie è credere che il futuro sia domani, posticipando sempre ‘il momento giusto’. Nel caso della mobilità elettrica, non è così”.
La rivoluzione è dunque già cominciata. “Ci sono molti elementi a sostegno e a dimostrazione di tale tesi”, afferma Federico Lagni, ideatore dell’evento e fondatore del Tesla Club Italy: “Li si possono scoprire a Tesla Revolution, una manifestazione di elevata importanza poiché permette al pubblico di prendere consapevolezza sull’innovazione e, nel dettaglio, sulla straordinaria rivoluzione in corso. Un ricco momento di incontro, di confronto, di conoscenza e divertimento. Un indimenticabile mix, insomma”.
In effetti, i relatori della conferenza offriranno spunti molto vari. C’è chi, come i “Tesla owner”, parlerà dell’ansia (che in realtà non si prova) di arrivare alla successiva colonnina di ricarica e in generale di com’è avere un’auto elettrica in un Paese ancora limitato e limitante, a livello di infrastrutture dedicate alla mobilità a emissioni zero. C’è chi parlerà della prevedibile e da molti auspicata fine del motore a scoppio; chi approfondirà la possibilità reale di conservare l’energia; chi analizzerà l’efficacia delle politiche per la riduzione dell’inquinamento atmosferico.
Il fatto che l’Italia abbia la maglia nera a livello di inquinamento dell’aria nelle città sarà un punto centrale di tutto il discorso, anche perché è uno dei motivi principali per cui sempre più persone ritengono utile e giusto promuovere una mobilità più rispettosa della salute e dell’ambiente. Uno degli interventi si focalizzerà così sull’incidenza della crescita dell’auto elettrica in relazione ai target globali di riduzione dei cambiamenti climatici e agli obiettivi di miglioramento della qualità dell’aria nelle aree urbane, illustrando anche i risultati del Rapporto Nazionale sulla Sharing Mobility in Italia recentemente sviluppato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente.