L’Alto Adige fa scuola in Italia per l’apertura alla mobilità elettrica. Secondo una ricerca commissionata da Jaguar Land Rover Italia al Center for Advanced Studies e all’Istituto per le energie rinnovabili di Eurac Research, in collaborazione con Alperia, in Europa vi sono circa 100mila infrastrutture di ricarica, suddivise fra punti pubblici e privati, mentre l’Italia ne conta circa 3mila pubbliche, che ammontano al 20% del totale presente sul territorio nazionale, limitando le possibilità di accesso agli automobilisti, dato che il restante 80% è privato.
La quota di mercato dei veicoli elettrici nel Vecchio Continente si aggira intorno all’1%, ma con la previsione di arrivare al 30% entro il 2030.
Il territorio bolzanino viene citato come un caso virtuoso dagli autori del report grazie a politiche di incentivi ai cittadini, pensate per farli diventare sempre di più utenti e di conseguenza ambasciatori della mobilità elettrica. In particolare viene citata come virtuosa la realizzazione di un sistema di mobilità alpina sostenibile che porterà a realizzare 5mila colonnine di ricarica nei prossimi anni. Sono inoltre previsti un incentivo fiscale fino a 4mila euro per l’acquisto di una macchina elettrica e l’esenzione del pagamento del bollo per i primi tre anni.
Per quanto riguarda i turisti, nonostante il 91,3% arrivi in Alto Adige in auto, la ricerca ha evidenziato come utilizzerebbero volentieri in loco mezzi alternativi all’automobile tradizionale, qualora vi fossero già oggi le condizioni.
Il finanziamento dello studio nasce dal fatto che il gruppo automobilistico del comparto lusso sta puntando molto sulla Jaguar I-Pace, dotata di una batteria agli ioni di litio da 90 kWh che consente un’autonomia di 480 km.