• Seguici su
  • Mobilità elettrica, a che punto siamo in Italia?

    Circa 2.000 punti di ricarica privati e 1.700 pubblici a cui se ne aggiungeranno altri 700 quest’anno. Sono i dati forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in risposta all’interrogazione sulla mobilità elettrica di Ermete Realacci, depositata alla Camera.



    Interrogazione che arriva dopo che la Corte dei Conti ha ripreso il MIT sull’impiego dei fondi stanziati per l’e-mobility italiana. Il tribunale ha rivelato infatti che dei 50 milioni di euro stanziati per il periodo compreso dal 2013 al 2015 e finalizzati alla realizzazione dei punti di ricarica per le auto elettriche, ne siano stati spesi poco più di sei milioni.



    Eppure il ritardo infrastrutturale è uno degli elementi che maggiormente frenano lo sviluppo di settore. Come spiega l’onorevole Realacci, nel testo dell’interrogazione, in Italia solo lo 0,1 per cento dei veicoli immatricolati nel 2016 è dotato di propulsione elettrica, dato che è addirittura in calo rispetto al 2015.



    Fino ad oggi il MIT ha sottoscritto Convenzioni relative alla realizzazione di 15 progetti su un totale di 19, finanziati nell’ambito del bando a favore delle regioni per il sovvenzionamento di reti di ricarica dedicate ai veicoli elettrici. “Circa l’erogazione della spesa – si legge nella risposta del Ministero – le relative modalità sono indicate nelle convenzioni che prevedono pagamenti a fronte di stati d’avanzamento. Quindi, anche in presenza di progetti avviati, come la quasi totalità di quelli per i quali è stata sottoscritta la convenzione, non risultano ancora effettuati pagamenti in mancanza dei presupposti richiesti dalle convenzioni”.



    La rete di ricarica della mobilità elettrica italiana


    I dati del MIT entrano nel merito del numero e tipo di colonnine. Fino ad oggi in Italia sono stati istallati circa 3.700 punti di ricarica, tra pubblici e privati ma con accesso aperto al pubblico (sono esclusi quelli delle flotte private). Ma allo stato attuale si contano solo 10 punti di ricarica veloce e 48 di tipo Tesla. Da un’analisi di dettaglio si scopre che il comune più rifornito è Firenze con circa 250 punti di ricarica (di cui parte riservati a motocicli e ciclomotori). Seguono Roma (circa 200), Milano e hinterland (120), Siena (48), Bari (52), Genova (20) e il comune di Trieste (18).


    Inoltre spiega il MIT “sulla base delle risorse allocate con il decreto ministeriale del 7 novembre 2014, nel corso del 2017, verranno installate ulteriori 700 punti di ricarica”. “È evidente – conclude – che occorre recuperare la capacità di impegnare tutte le risorse stanziate, a tale riguardo il MIT porrà in essere ogni utile iniziativa per realizzare tale obiettivo, anche semplificando le procedure”.