È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’accordo di programma tra Ministero delle Infrastrutture e Regioni per l’installazione delle colonnine di ricarica per le auto elettriche, pensato per favorire la mobilità sostenibile.
Gli interventi assorbiranno in totale 72,2 milioni di euro e il Ministero delle Infrastrutture offrirà un cofinanziamento complessivo pari a 27,7 milioni di euro.
Le risorse saranno erogate alle Regioni e alle Province Autonome, che le utilizzeranno per la realizzazione del Piano Nazionale Infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica, adottato con il Dpcm 26 settembre 2014, che ha attuato alcuni contenuti del Decreto Sviluppo (Legge 134/2012). Regioni e Province Autonome potranno poi coinvolgere altri Enti locali o soggetti privati per la realizzazione degli interventi.
È stata la Lombardia ad aggiudicarsi il maggior numero di risorse. A fronte di interventi previsti per 14,4 milioni di euro, il Ministero delle Infrastrutture erogherà un cofinanziamento pari a 4,3 milioni.
L’accordo con le Regioni
L’accordo di programma, lo ricordiamo, è stato raggiunto a febbraio 2018 tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto e le Province Autonome di Trento e Bolzano.
Sono ammesse a finanziamento le seguenti voci:
Il valore complessivo dell’acquisto e installazione non può essere inferiore al 70% del valore complessivo del progetto.
Requisiti dei progetti
I progetti presentati da Regioni e Province Autonome devono garantire che la quota di cofinanziamento legata dell’intero intervento sia:
I progetti devono inoltre garantire l’interoperabilità dei punti di ricarica.
Obblighi per Regioni e Province autonome
Le Regioni e le Province Autonome dovranno comunicare tempestivamente:
In caso di variazioni nella fase di realizzazione, i dati devono essere nuovamente trasmessi al Ministero, in caso contrario sono previsti tagli agli importi assegnati fino al 10%.