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  • Mobilità elettrica: le 5 Novità più importanti del 2020

     

    Non c'è alcun dubbio che il 2020 verrà ricordato come uno dei peggiori anni del secolo attuale, se non addirittura degli ultimi 100 anni. Tuttavia, in mezzo alla confusione e al dramma dell'epidemia, il settore della mobilità elettrica si è comunque fatto strada, con una crescita costante che neppure una pandemia ha potuto frenare.

    Insieme a questa crescita, economica e tecnologica, è cresciuto anche l'interesse generale intorno a questo settore, con nuovi potenziali clienti, nuove aziende, nuovi modi di comunicare, e sempre più notizie e avvenimenti a scavare nei dettagli di una mobilità per molti versi nuova e innovativa. Tiriamo quindi le somme degli ultimi 12 mesi, osservando cosa più di tutto il resto ha attirato maggiormente l’attenzione.


     

    5° posto: eBike sempre più popolari

    Al quinto posto di questa nostra personale classifica (basata però su ciò che abbiamo effettivamente registrato sulle nostre pagine) c'è l'inarrestabile avanzata delle eBike. Ormai non si contano più i progetti nati in questo mercato nell'arco dei 12 mesi, ma l'attenzione maggiore resta sempre sui migliori marchi e sull'attività sportiva. Si è discusso molto del Bonus Mobilità anche tra gli appassionati di eMTB, ma il vero colpaccio lo ha fatto la catena Decathlon, mettendo per la prima volta a catalogo una eMTB di un certo livello, in collaborazione con Lombardo, ad un prezzo piuttosto accessibile. Tra estimatori e detrattori, la discussione si è scatenata. Riportiamo il nostro articolo con dettagli e galleria fotografica.


    4° posto: Bonus Mobilità e il boom dei monopattini

    Altro argomento che ha fatto discutere tantissimo è il cosiddetto Bonus Mobilità, contributo statale (tramite fondi europei vincolati) che ha dato una grossa mano al settore della mobilità dolce, dalle city bike, fino alle migliori eBike, ma con un protagonista nuovo: il monopattino elettrico. Per tutto il 2020 questo nuovo veicolo è stato sulla bocca di tutti, dopo l'equiparazione ai velocipedi, che ne ha sancito la libera circolazione su tutti il territorio italiano, ma il vero boom si è avuto grazie al suddetto bonus, che ha dato una spinta decisa alle vendite verso la fine dell'anno. Le notizie e i comunicati a riguardo sono stati davvero tanti, quasi una telenovela che sembrava non concludersi mai, e ne riportiamo solo una a titolo di esempio.


    3° posto: gli incentivi per le auto, tra realtà e promesse

    Quando si parla di incentivi statali, soprattutto se dedicati alle auto elettriche, l'attenzione è sempre altissima. Tutto il 2020 è stato costellato di comunicati, provvedimenti e leggi a riguardo, a volte accompagnati da sparate di questo o quel politico, rivelatesi poi fantasie o provocazioni. Alla fine il nostro Paese ha comunque portato a casa un risultato importante, in termini di contributi e di vendite reali che, se non ci saranno sorprese dell'ultimo minuto, si protrarranno anche nel 2021. Tuttavia è giusto sottolineare che l'attenzione maggiore è andata proprio su due proposte che poi non si sono concretizzate. Una è quella del Ministro Costa, che voleva incentivi alle auto elettriche fino a 15.000 euro, mentre la seconda riguarda la recentissima proposta della detrazione al 50% per il costo delle auto elettriche, con anche possibilità di cessione del credito, proposta che infine si è trasformata per incentivi pari al 40% del prezzo solo per alcune fasce di reddito.


    2° posto: le auto elettriche economiche

    Nonostante l'aiuto consistente degli incentivi statali, non solo in Italia ma un po' per tutta Europa, uno dei freni all'acquisto di un'auto elettrica per molti clienti resta il prezzo più elevato rispetto alla controparte a motore endotermico. È sicuramente questo il motivo principale per cui le nuove auto a batteria, quando promesse con un prezzo "spacca-mercato", attirano sempre l'attenzione. La maggior parte dei casi però al momento è riservato alla Cina, dove il mercato si è sviluppato più in fretta, e dove spesso auto molto spartane nell'equipaggiamento hanno un discreto successo. Sulle nostre pagine abbiamo parlato spesso di casi simili, ma sicuramente il più emblematico è quello della Maple 30X, auto elettrica prodotta dalla Fengsheng Automotive Technology, e con un prezzo equivalente a circa 10.000 euro. Alle nostre latitudini, Renault ha cercato di cavalcare l'interesse per le elettriche a basso costo con la Dacia Spring, che arriverà sul mercato tra poche settimane e che è promessa come l'elettrica più economica.


    1° posto: il vantaggio tecnologico di Tesla

    Quando si parla di auto elettrica non si può non parlare di Tesla, e quando si analizza lo sviluppo tecnologico del settore non si può non considerarla un riferimento, e lo sanno bene anche i concorrenti. È quello che è successo in più occasioni, quando case costruttrici tradizionali hanno deciso di smontare una Tesla da cima a fondo, per analizzare i metodi costruttivi di Elon Musk e soci. Anche una rivista specializzata giapponese, Nikkei Business Publication ha intrapreso questa strada, per rilasciare poi un dettagliato report. Il team, oltre a rimanere impressionato da diversi componenti e dalla quantità di materiale sviluppato internamente da Tesla, ha valutato la capacità tecnologica come in vantaggio di circa 6 anni sui competitor, che secondo il report riusciranno ad ottenere materiale simile dai fornitori non prima del 2025. Conclusioni simili a quelle che avevano ottenuto circa un anno prima Audi e Porsche, smontando una Model 3.



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